single: s.m. inv. 1 Persona adulta che, per necessità o per scelta, vive da sola.Sì, sono single, ma senza drammi, senza traumi, senza nulla. La mia ultima storia è finita bene (per quanto possa finire bene una storia, ovvio). Il fatto che sia single comporta cose buone e meno buone, ma siccome bisogna vedere le cose positivamente (più che altro perché non ha senso soffermarsi su quelle negative), concentriamoci sugli aspetti positivi della faccenda:
Essere single significa non dover mai dire – “Cosa facciamo oggi?” perché sei da solo con te stesso, puoi benissimo non fare nulla oppure assumerti finalmente le tue responsabilità sulle serate di merda in cui ti ritrovi. Ma significa anche non doversi sentir dire – “L’ho fatto per te”. Scusa, ma chi te l’ha chiesto? Chi ti ha obbligato a farlo? Darmi il peso delle tue rinunce non farà di te una persona migliore, al massimo farà di noi una coppia peggiore.
Essere single significa poter dormire come ti pare. Non è poco, pensaci. Nudo, super vestito con una tenuta anti-stupro, obliquo tipo diagonale di quel meraviglioso rettangolo gigante che è il letto a due piazze (come piace a me), lavato e profumato quando ti va, sudato e puzzone dopo una serata di bagordi in cui il rumore della doccia è come sentire la voce di Marina Ripa di Meana.
Il fatto che io sia single non significa, come pare pensino molti utenti di social network, che io sia disperato/sul mercato/disponibile come una baguette al banco del pane. Il fatto che io sono single significa che penso a me, che sono l’unica persona che si può prendere cura di me in un certo modo. Significa che a Natale farò un regalo di meno meno impegnativo e che a San Valentino non mi verranno le crisi sul dover voler per forza fare un regalo alternativo al cioccolatino e ai fiori ma altrettanto romantico.
Ma soprattutto posso mangiare aglio e cipolla senza doverci pensare due volte, posso andare a ballare senza dover per forza fissare nient’altro che il cocktail che consumo e significa che mi posso divertire come e quando voglio come se non ci fosse un domani. O no? Una persona con cui sono stato non molto tempo fa, quando ci siamo lasciati è diventata più aperta di una stagione di caccia. Ecco: io non voglio finire così, come una drama queen che posta sui social foto come un Chris Croker dei poveri e che elargisce le proprie protuberanze e i propri orifizi come strette di mano e pacche sulle spalle. No.