Storia della sincerità.

aaaaaaPREFAZIONE: Il motivo per il quale ormai non credo più a quello che mi dicono è riportato nella storia qui sotto. Non che l’opinione altrui possa contare davvero qualcosa, conta solo l’opinione di chi ti conosce davvero, e sono pochissime le persone che possono dire di conoscerti davvero (e se ti conoscono davvero non hanno necessità di esprimere giudizi su di te, Ça va sans dire, no?).

Sempre più il sottoscritto apprezza la dimostrazione e non la dichiarata intenzione, perché sempre di più la vita privata (ma anche il lavoro) mi ha fatto sentire tantissime belle parole e pochissimi fatti: anzi di solito le persone più si riempiono la bocca di buoni propositi e promesse davanti a dio e agli uomini, e meno sono affidabili. E se si stesse zitti e si agisse e basta? Ma ecco a voi la Storia della sincerità:

INIZIO: ti riempiono di complimenti “chedavveroseiilnumerounointutto!”
SVOLGIMENTO: cercano di appoggiartene e li grisi come mosche fastidiose.
FINE: ti riempiono di insulti “cheneancheunamerdadicaneèmerdacomete!”

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