"Quod nullum est, nullum producit effectum."
Ecco. C’è una linea sottile che divide il bene dal male, la cura dalla malattia, il patetico e il geniale, causa ed effetto, Rik e Gian, Al Bano e Romina. Io forse l’ho superata ieri notte?
Domenica mattina, la prima delle cinque domeniche di quest’Ottobre 2011, non sono ancora le 8 e son già sveglio da mezzora. Ho dormito dopo vari giorni, per sette ore circa in maniera continuativa. Che metodo ho utilizzato per combattere più che l’insonnia i cattivi pensieri e la tristezza?
Ho fatto qualcosa di irripetibile e che nuoce gravemente alla salute: pizza fatta in casa con tanto ketchup sopra, C’è posta per te su Canale5 e una bottiglia di vino. Con questa formula è stato pressoché matematico crollare verso le 23 dopo aver svuotato le sacche lacrimali: ho bevuto, ho pianto sfogando tutte le tristezze e stancandomi emotivamente e fisicamente (chi non piange davanti a C’è posta per te non ha un cuore, sta male, puzza e non avrà mai nulla di buono dalla vita). Ergo: nanna assicurata. Ubriacatura. In solitaria. Davanti a Maria de Filippi. Ho detto tutto su quanto in questo periodo ho bisogno di me.
Non c’è bisogno che scenda in particolari in merito a quello che sto passando e che cerco in tutti i modi di sfogare su questo blog in maniera spiritosa e simpatica invece che far venire l’orchite a tutti mentre posto video di Laura Pausini e aforismi dalle canzoni di Alessandra Amoroso. Bisogna solo rendere inesistenti le motivazioni della tristezza.
Ciò che non vale nulla non produce nessun effetto. Detta così sembra molto molto cinica. Mettiamola così: la medicina amara in mezzo a una cucchiaiata di nutella. Diluire. Sarà il mio motto.