Get over it

Neanche un diamante è per sempre ormai, con questa crisi dilagante, chi aveva la catenina d’oro della cresima l’ha venduta, figurarsi chi aveva diamanti…

Facciamocene una ragione: ecco cosa non avrò mai (o mai più).

un gruppo di amici d’infanzia – un girovita perfetto – abbigliamento in pile – i capelli  lisci – qualcuno a cui devo qualcosa – il tempo da febbraio 2010 a novembre 2011 – un i-phone – la voce da cantante – mia nonna materna – Melrose Place – Harry Potter e le origini di Voldemort – un touch screen – un teatro da gestire – mocassini marroni – l’occasione di conoscere Oriana Fallaci – criceti – carciofi in bocca – la battuta pronta – sensi di colpa – i colpi di sole –  …

continua,,,

S.O.B. è l’acronimo di Son Of a Bitch

Ciao a tutti mi chiamo Andrea e sono un pezzo di merda.

Ciao Andrea.

Ciao…ehm…non sto qui a fare la vittima, giuro che è vero: io sono uno stronzo. O questo è ciò che si dice di me. A volte me lo si dice in faccia. Altre volte alle spalle. Io conosco i miei limiti così come i pregi. Ma soprattutto conosco la mia buona fede. E posso dire a gran voce che non è più tempo. Sono ormai 4 anni e mezzo che sono mosso da altro.

Essere schietto è essere stronzo. Allora sei educato e quindi sei uno stronzo paraculo.

L’unica cosa che ho capito di questo porco mondo è che se qualcuno vuole vedere il male nel tuo comportamento ci mette poco, per vedere il bene si deve sforzare parecchio.

Dico sempre: il tempo farà capire come sono fatto, chi sono e dove andrò. Non perdo tempo in chiacchiere inutili perché se sono schietto o educato, lo sappiamo come va a finire, no? Chi si è preso la briga di conoscermi davvero è ancora qui.

Sono sereno. Sono felice.

La senti questa voce?

Francesco vuole che parli di lui. Che legga, riveda e pubblichi i suoi pensieri. Lo farò.

Ecco cosa mi disse (l’ho portato perfino in scena durante SNUFF – PORNOGRAFIA ALLO STATO IMPURO, PRECUM : https://andreaibbamonni.wordpress.com/2009/04/20/io/

A breve scriverà ancora, ancora e ancora.

Buon Natale.

Caro Babbo Natale,

sto per andare a fare animazione teatrale al microcitemico, dove tanti bambini terminali passeranno il Natale. Non è la prima volta che ci vado e ciò che mi ha impressionato di più non sono loro (loro sono bambini che vivono l’unica realtà/dimensione che conoscono, stanno “bene”) quanto i loro genitori. Quella è la faccia della disperazione. Mentre noi facciamo i buffoni e il loro figlio ride e si diverte, seppure affaticato, mamma e papà guardano quelle faccine smunte e si imprimono nella memoria quella che può essere una delle ultime risa del sangue del loro sangue

E io starò lì, vestito da elfo di Babbo Natale, con la mia voce in falsetto a fare l’idiota e a cercare di strappare quello che può essere l’ultimo sorriso di una creatura. E penserò: sono sato fortunato, finora.

Caro Babbo Natale, devo aggiungere altro?

Voce del verbo: ESSERE

IO SONO.

Io sono Andrea Ibba Monni, ho 28 anni e mezzo (il 26 Aprile 2012 ne compirò 29) ma me ne sento almeno dieci di meno. Certe volte anche venti di meno, ma non posso dirlo con fierezza. Tra qualche anno potrei uscire tranquillamente con amici giovanissimi, dando del Lei a gente della mia età. Il rischio di essere un uomo ridicolo è alto. Perché parlo di età? Onestamente non me ne frega un cazzo di quanti anni ho o di quanti anni ha chi mi sta di fronte. Non me n’è mai importato niente. È giusto un incipit per rompere il ghioaccio.

Io sono una persona incoerente. Come tutti, ma io l’ammetto. Non ne faccio un vanto, ma non do la colpa a nessuno se non a me medesimo. Sia chiaro, l’incoerenza alla fine non esiste davvero, perché tu rispondi solo a te stesso, e nel momento in cui fai qualcosa è proprio perché volevi farla davvero. Ebbene, io sono una persona coerente, nonostante per il pensare comune io possa essere considerato tutto il contrario. Ma je m’en fous.

Io sono organizzatissimo anche nella disorganizzazione. Programmo tutto e ho un’agenda alla quale affido la mia memoria degli impegni (sempre tantissimi): ma quando decido di andare allo sbando, posso essere davvero un disastro. Posso programmare nel dettaglio il totale sfacelo della mia esistenza. Ciò che può sembrare lasciato al caso è in realtà all’interno del programma: una bevuta colossale, la fine di un rapporto umano, un ritardo a un appuntamento, la mia camera da letto. Io posso decidere tutto. Io decido tutto.

Io sono ferito. Come tutti quanti, per carità, non ho nulla di speciale addosso. Ma sono ferito, mi porto dietro tante cicatrici che sono promemoria per il futuro. Cerco anche di non guardare al passato se non per l’insegnamento che può darmi soprattutto nelle cose negative successe. E voglio ricordarmi quelle. Tendo a non avere buona memoria, soprattutto in merito al passato. Meno male che esistono le cicatrici.

Io sono un teatrante e sto ancora scrivendo la mia storia su questo blog, quindi è inutile scrivere qua ora.

Io sono una persona libera. Una persona finalmente serena. Non è mica da tutti. Che ci posso fare?

La luna blu.

Volevo parlarne male, anzi malissimo. Fare un film sui Puffi, in 3D, a New York, è un po’ come far fare un film porno a Rita dalla Chiesa. Vedere al cinema il cartone animato della tua infanzia è un po’ come offrire una tazza di caffè a Olindo e Rosa. Dare in pasto il tuo mondo fantastico a poppanti che non erano manco a gironzolare nello scroto dei padri è come privarsi di un braccio.

Invece non potrei che parlare bene di questo film per bambini che, nonostante la trama forzatissima, rispetta l’idea originale del fumetto e successivamente del cartone. Ma siccome sono un rompiscatole, ecco tre buoni motivi per non andare a vederlo al cinema:

  1. La voce di Grande Puffo è del doppiatore Gianni Musy. Ossia dell’uomo che doppia Albus Silente (Albus Percival Wulfric Brian Cognome: Silente, Preside di Hogwards, Capo del Wizengamot, Odrine di Merlino Prima Classe RIP). Devo spiegarlo ai fan di Harry Potter? No. A tutti gli altri faccio capire che questa cosa significa che non riesci a seguire il film perché è come sentire Grande Puffo parlare come Topo Gigio. O Berlusconi. Una voce riconoscibilissima.
  2. La voce dell’attrice protagonista è quella italiana di Kathy Holmes in Dawoson’s Creek. Joey “facciadaculo” Potter. Ho detto tutto, vero? Odiosa…
  3. L’attrice protagonista di cui sopra è una con la faccia da pazza. Tale Jayma Mays ha lo sguardo (per tutto il film, in qualsiasi scena) di una che sta per ucciderti, farti a pezzi e metterti in freeer avvolto nel cucki gelo più. Aggiungici quella voce odiosa (di cui sopra) e i Puffi 3D diventa un horror.

Rah-rah-ah-ah-ah!

Bisogna prendere la situazione in mano? Tirare fuori le palle? Quindi bisogna prendere le palle in mano?

Sono uno straccio, anzi uno straccio è me, ossia ha preso il mio posto affinché io potessi fare tutto ciò che faccio. Chi vi scrive è in preda a una tosse che neanche Lady Oscar negli ultimi tempi della tisi che la spense (ma prima si fece un giretto su André), ho il naso e le orecchie tappati, il corpo affaticato (ma magro, echecazzo!), sono senza voce e ho la testa che scoppia. Insomma, tutto bene, tutto regolare quando si lavora ai miei ritmi. Per fortuna/purtroppo non succede 365 giorni l’anno, ma noto che da un paio d’anni a questa parte succede sempre più spesso che lavoro come un mulo. Le soddisfazioni son tante e molteplici, ma vorrei e dovrei gestirmi meglio.

Ieri dopo la chiusura mattutina del laboratorio intensivo di 30 ore con una trentina di pargoli di quarta e quinta elementare, nel quale dovevo scrivere il copione in base alle loro idee (e i piccoli bastardi avevano più idee di tutti gli sceneggiatori di Lost messi insieme) mi arriva una email:

ciao Dandy sono gabriele di vB. Sei un grande regista chissà se questo spettacolo finirà a brodway. Te lo auguro. Ricordati di noi quando sarai famoso

Beata innocenza e beato il fatto che il piccolo non ha fatto neanche un errore di grammatica nella email. Però ho lavorato maledettamente bene con quei trenta piccoli attori, moltissimi dei quali con un talento da coltivare. Che belli che son stati!
Vorrei poter dire lo stesso del gruppo del laboratorio pomeridiano del mercoledì: un pugno di adolescenti così problematici da sembrare il cast di Arancia Meccanica. Rendo l’idea? Lo spettacolo che queste bestie dovrebbero presentare a breve si chiama “Cercando Eleonora”, il cast è abbastanza stanslavskiano dato che ieri  pomeriggio abbiamo davvero dovuto cercare Eleonora e tutti gli altri scappati insieme a lei da quella scuola. Peccato, perché questi ragazzi quando non si urlano reciproche parolacce, non si tirano dietro sedie e leggii, non si mettono le mani nelle palle e non bruciano barboni , dimostrano grandi qualità attoriali, perché hanno una fragilità dentro più unica che rara. Poi è vero, pensare che i miei figli potrebbero essere come loro mi ha fatto prendere in seria considerazione  una vasectomia. Guardo in cagnesco mia nipote Giulia di due mesi se penso che tra dodici anni possa essere così.
Scherzi a parte, va tutto a meraviglia, le repliche del Processo a Gesù sono un successo sotto vari punti di vista e credo di dare il massimo in tutto ciò che faccio: ecco perché mi trovo coi capelli stressati, la faccia acneica, senza voce, con occhiaie, mal di gola, orecchie tappate, muscoli indolenziti e palle a terra. Quando si dice dare anima e corpo.

Voce del verbo essere

media_httpfc02deviantartcomfs29f200923875WhattoWearbyThreeProngsjpg_jgfHDHeHGeCvexB.jpg.scaled1000Io sono ( L I B E R O )

Tu sei  (libero?)

Egli è (o gli piacerebbe essere libero)

Noi siamo (noi non siamo niente, perché non esiste un “noi” da cui essere qualcosa)

Voi siete (ineluttabilmente imprigionati nella vostra mediocrità)

Essi sono (qualsiasi cosa vogliano essere, beati loro)

Sarà che il metodo delle forbici aperte ha sortito il suo effetto, sarà che da un po’ di tempo ho deciso che poche cose meritano la mia attenzione, sarà che ho voglia e necessità di stare bene. Fatto stà, che mi sento bene, ho eliminato le persone e le personalità negative dalla mia vita,  senza lasciare feriti lungo il cammino. il che implica che ci sono un po’ di cadaveri, ma va bene così. Morte tua vita mia.

L’ho già detto, l’ho già scritto, ma a distanza di un paio di settimane lo confermo. Cosa rara, perché lo spirito indomito da paramedico d’emergenza mi ha fatto sempre tornare indietro, accantonare, soffrire ancora e ancora. Adesso invece è diverso, finalmente penso a me. Penso che sto bene e che l’amore e l’affetto non sono brutte cose, quindi se ti portano brutte cose non sono amore e affetto, ma presunzioni, imitazioni di amore e affetto, Amore e affetto di plastica.

Ma come posso dare l’anima
e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile
quando è impossibile
volevo essere più forte di
ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi
è un amore di plastica

Sarà un fine settimana particolare per me, ne scriverò presto, giusto perchè di sicuro dovrò sfogare determinate emozioni nero su bianco, come sempre faccio quando trabocco. Come ora. E’ da un po’ di tempo che sono sereno, felice, e un sentimento di gran paura convive con la quotidianità. E che tutto sia finto? Oppure che tutto finisca da un momento all’altro? É troppo bello per essere vero, oppure l’atavica paura non è mai esistita davvero?

Teatro, si ricomincia

Giovedì 1 Ottobre 2009

alle ore 19

il primo incontro per iniziare l’anno 2009-2010 del laboratorio:

IL MESTIERE DELL’ATTORE

"Il teatro, cos'è? La rappresentazione della vita degli altri per avere qualche informazione sulla vita propria."
Michelangelo Pira

Per il quinto anno consecutivo, ho la gioia di portare avanti il laboratorio teatrale della Scuola Teatro Santa Lucia, dell’omonima Compagnia che mi ha visto nascere come interprete nel 2001,  ma che è nata nel 1996 proprio con il laboratorio diretto dal regista Enzo Parodo.

In tutti questi anni insieme a tantissimi bambini, ragazzi e adulti, abbiamo fatto moltissimo, partendo dalle basi, la propedeutica del mestiere dell’Attore. Abbiamo messo in scena numerosi spettacoli: dal reading al teatro dello spirito, la commedia brillante come il dramma teatrale, il teatro dei burattini, l’uso delle maschere della Commedia dell’Arte e il teatro danza…Insomma, ci siamo dati da fare parecchio e ancora ce ne daremo.

In questo quinto anno, verranno aperti due corsi differenti:

  • il corso di teatro propedeutico per chi vuole iniziare a muovere i primi passi su un palcoscenico;
  • il corso di teatro avanzato per chi invece dimostra particolari attitudini o ha già esperienza alle spalle.

Inoltre sono previste tre messe in scena che scandiranno  le tre diverse fasi del corso (a dicembre, a marzo e a giugno), numerose occasioni di approfondimento (gratuite) e occasioni di toccare con mano cosa significa davvero questo mestiere.

Insomma, un’occasione per intraprendere l’Arte più bella del mondo.

Andrea Ibba Monni

Clicca qui per trovare su google maps il Teatro della Chiesa di Santa Lucia, via Fais 19, Cagliari.

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