Bisogna prendere la situazione in mano? Tirare fuori le palle? Quindi bisogna prendere le palle in mano?
Sono uno straccio, anzi uno straccio è me, ossia ha preso il mio posto affinché io potessi fare tutto ciò che faccio. Chi vi scrive è in preda a una tosse che neanche Lady Oscar negli ultimi tempi della tisi che la spense (ma prima si fece un giretto su André), ho il naso e le orecchie tappati, il corpo affaticato (ma magro, echecazzo!), sono senza voce e ho la testa che scoppia. Insomma, tutto bene, tutto regolare quando si lavora ai miei ritmi. Per fortuna/purtroppo non succede 365 giorni l’anno, ma noto che da un paio d’anni a questa parte succede sempre più spesso che lavoro come un mulo. Le soddisfazioni son tante e molteplici, ma vorrei e dovrei gestirmi meglio.
Ieri dopo la chiusura mattutina del laboratorio intensivo di 30 ore con una trentina di pargoli di quarta e quinta elementare, nel quale dovevo scrivere il copione in base alle loro idee (e i piccoli bastardi avevano più idee di tutti gli sceneggiatori di Lost messi insieme) mi arriva una email:
ciao Dandy sono gabriele di vB. Sei un grande regista chissà se questo spettacolo finirà a brodway. Te lo auguro. Ricordati di noi quando sarai famoso
Beata innocenza e beato il fatto che il piccolo non ha fatto neanche un errore di grammatica nella email. Però ho lavorato maledettamente bene con quei trenta piccoli attori, moltissimi dei quali con un talento da coltivare. Che belli che son stati!
Vorrei poter dire lo stesso del gruppo del laboratorio pomeridiano del mercoledì: un pugno di adolescenti così problematici da sembrare il cast di Arancia Meccanica. Rendo l’idea? Lo spettacolo che queste bestie dovrebbero presentare a breve si chiama “Cercando Eleonora”, il cast è abbastanza stanslavskiano dato che ieri pomeriggio abbiamo davvero dovuto cercare Eleonora e tutti gli altri scappati insieme a lei da quella scuola. Peccato, perché questi ragazzi quando non si urlano reciproche parolacce, non si tirano dietro sedie e leggii, non si mettono le mani nelle palle e non bruciano barboni , dimostrano grandi qualità attoriali, perché hanno una fragilità dentro più unica che rara. Poi è vero, pensare che i miei figli potrebbero essere come loro mi ha fatto prendere in seria considerazione una vasectomia. Guardo in cagnesco mia nipote Giulia di due mesi se penso che tra dodici anni possa essere così.
Scherzi a parte, va tutto a meraviglia, le repliche del Processo a Gesù sono un successo sotto vari punti di vista e credo di dare il massimo in tutto ciò che faccio: ecco perché mi trovo coi capelli stressati, la faccia acneica, senza voce, con occhiaie, mal di gola, orecchie tappate, muscoli indolenziti e palle a terra. Quando si dice dare anima e corpo.